Gian Domenico Romagnosi nacque a Salsomaggiore l’11 dicembre 1761 e morì a Milano, nel 1835.
Si specializzò in studi giuridici e filosofici, e fu professore universitario a Parma, Pavia, Milano. Famoso giurista e filosofo del diritto, collaborò con il Regno Italico durante il periodo napoleonico; quando gli austriaci tornarono a Milano venne allontanato dall’insegnamento pubblico.
Collaborò alla rivista patriottica Il Conciliatore, poi chiusa dagli austriaci, e fu coinvolto nei processi carbonari del 1821. Arrestato e messo in prigione, venne successivamente assolto per mancanza di prove, ma gli fu proibito l’insegnamento, anche privato. Visse quindi in relativa povertà, ospite di un facoltoso patrizio milanese Scrisse numerose opere, tra cui si ricorda la Genesi del diritto penale, per la quale viene ritenuto il fondatore del diritto penale. E’ ritenuto uno dei “padri” del diritto amministrativo e del diritto costituzionale italiano ed europeo. Si interessò anche di argomenti scientifici, come gli effetti magnetici delle correnti elettriche.
Rappresenta quindi in maniera esemplare la fusione di cultura umanistica e scientifica, ed è insieme modello di rigore negli studi e di impegno civile.
Vedi anche: La nostra storia – Riconoscimenti e ricorrenze – I capi d’istituto