“Non ringraziare me, ringrazia te stesso!” ci ripeteva la Professoressa Pellegrino quando, alla fine delle interrogazioni in Storia dell’Arte, la ringraziavamo per il voto che ci aveva assegnato. Ci veniva da sorridere, spontaneamente, di fronte a quest’affermazione che, ora come ora, capiamo rivelare in realtà tante cose sulla nostra Professoressa. Un invito alla conoscenza delle cose e allo studio come crescita personale e pienezza appagante e mai sterile è infatti ciò che ha sempre voluto trasmetterci. Tra aneddoti di vita, quadri e sculture, le sue lezioni passavano col sorriso, permettendoci di arrivare quasi sempre alla fine dell’ora con una nozione o una consapevolezza in più, non soltanto sulla storia dell’arte, ma anche e soprattutto sulla vita di tutti i giorni in generale, perché era la curiosità il motore della ricerca della Professoressa, che di conseguenza era per noi un continuo stimolo. E nonostante siano passati ben due anni dalle ultime lezioni trascorse insieme tra i banchi del Romagnosi, ognuno di noi, nel proprio percorso particolare di studi e di vita, ha certamente raccolto i frutti dei suoi insegnamenti. Come quello di “mettere giù le penne”, perché prima di prendere appunti è necessario comprendere di cosa si sta parlando e iniziare ad assimilarlo. Ecco, di certo ora non comprendiamo tutto questo e ci vorrà del tempo per assimilarlo, ma il suo insegnamento resta impresso nei nostri pensieri, parte della nostra crescita, piacevole ricordo: è tempo di “mettere giù le nostre penne”, per concentrarci sul valore che la Professoressa Pellegrino ha rappresentato nelle nostre “lezioni” di vita e raccoglierne i frutti.
Chiaraserena Froldi