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COVID-19 e didattica a distanza

Nella situazione, del tutto nuova e imprevista, della sospensione delle attività didattiche in presenza causata dall’epidemia COVID-19, gli strumenti offerti dalla scuola e pensati per la didattica integrata si sono rivelati utili anche per la didattica a distanza che ha sostituito necessariamente la didattica in presenza. Tuttavia, l’aspetto di novità che la situazione presenta è strutturale: la scuola italiana è costitutivamente pensata per lavorare in classe, in presenza, con un rapporto personale tra docenti e discenti: questa esperienza di didattica a distanza è forse l’unica per i nostri studenti, per quanto ormai “nativi digitali”, e anche per i nostri docenti, per quanto formati, sicuramente è situazione più unica che rara.

Questo è il quadro di partenza per comprendere alcune delle comuni difficoltà che si sono presentate, in modo più o meno consapevole tra studenti e docenti, al momento della sospensione delle attività didattiche per COVID-19.

L’impossibilità di svolgere lezioni in presenza e la necessità di garantire il diritto all’istruzione hanno portato la scuola ad attivare per la didattica a distanza alcune risorse già disponibili e alcuni docenti a sperimentare strumenti nuovi, andando anche oltre la dotazione presente; tutti i docenti, ciascuno secondo il proprio stile, le proprie convinzioni, le proprie competenze e disponibilità strumentali, hanno attivato i canali di comunicazione e di interazione didattica che hanno ritenuto funzionali alla prosecuzione a distanza del percorso didattico.

In particolare si segnala che da un punto di vista infrastrutturale, centrale per tutte le classi è la piattaforma Google Suite for Education, già disponibile e in uso da parte di alcuni docenti nella didattica ordinaria e ulteriormente potenziata in questa occasione con la messa a disposizione di alcune applicazioni precedentemente disattivate o di alcune funzionalità messe a disposizione da Google gratuitamente:

  • la casella email in stile gmail è canale di comunicazione privilegiato (e affianca il registro elettronico Classeviva) e ufficiale;
  • il Drive associato è luogo di memorizzazione dei file prodotti e condivisi da docenti e studenti, anche in questo caso affiancando gli spazi sul registro elettronico Classeviva;
  • Google Classroom è ambiente didattico in cui è possibile interagire tra studenti e docenti, assegnare, completare, consegnare, correggere e restituire compiti;
  • Hangouts Meet è strumento in grado di mettere in comunicazione sincrona audio e video intere classi in modo da permettere videolezioni in diretta, oggi anche registrabili, verifiche orali, interazioni didattiche in videoconferenza;
  • YouTube, attivo per i docenti, permette di memorizzare videolezioni registrate e renderle disponibili agli studenti tramite appositi link di Classroom o altri ambienti.

Questo consente ai diversi consigli di classe di programmare un orario delle lezioni ricalcandolo sull’orario in presenza, per evitare sovrapposizioni e per regolare in modo strutturato l’orario del mattino, destinando invece il tempo pomeridiano al lavoro personale degli studenti. Le attività svolte al mattino comprendono:

  • videolezioni in diretta
  • assegnazione di videolezioni registrate
  • assegnazione di compiti, esercitazioni
  • videoconferenze con chiarimenti, confronto didattico, verifiche orali

L’esperienza di questi giorni mostra che una videolezione in diretta è più densa di contenuti di una lezione in presenza, che una mattinata di videolezioni è più difficile da seguire con frutto rispetto a una mattinata di lezioni in classe: pertanto una linea che diversi consigli di classe stanno adottando è di limitare l’uso delle videoconferenze sia rispetto all’orario settimanale che rispetto alla durata della singola ora, particolarmente quando si tratta di videolezioni di contenuto.

Inoltre, è bene ricordare che vi possono essere difficoltà tecniche nella connessione e quindi nella fruizione dei contenuti “in diretta” da parte di studenti che vivono in zone particolarmente distanti, che non sono serviti dalla fibra (come accade ad interi comuni relativamente vicini alla città, ad esempio), che non hanno connessioni sufficientemente veloci, o abbastanza dispositivi per gestire contemporaneamente tutte le esigenze scolastiche di diversi fratelli e magari lavorative dei genitori. Per questo motivo i docenti valutano l’opportunità di utilizzare anche registrazioni depositate su supporti di memorizzazione come Google Drive o la sezione Didattica del registro elettronico per contenuti che possano essere disponibili agli studenti nel momento in cui questi riescono ad accedervi, e non solo nel momento dell’appuntamento in diretta. Si stanno anche valutando, alla luce della possibile estensione del periodo di sospensione, iniziative per supportare gli alunni in seria difficoltà con le proprie dotazioni tecnologiche.

Per quanto riguarda la valutazione, la nuova situazione ne rende alcune forme “tradizionali” difficilmente attuabili, mentre altre risultano più agevoli. I docenti sono comunque impegnati nel ricercare l’abbinamento possibile tra obiettivi valutabili e forme di valutazione disponibili. In modo particolare, i mezzi informatici che quasi unicamente abbiamo a disposizione a distanza sono generalmente trasparenti sulle competenze tecnologiche, di collaborazione, di ricerca e di interpretazione di dati, sulla creatività. Sono generalmente più opachi, invece, sui compiti di applicazione di regole, di memorizzazione. Può essere necessario, in certi casi, inventare ex novo forme di valutazione per obiettivi didattici normalmente raggiungibili tramite modalità di verifica ora non applicabili.

Molto importante in questa fase è il contatto della classe con i docenti e il feedback degli studenti e delle famiglie. Il motivo per cui i docenti della scuola si impegnano in queste condizioni, imparando lungo la strada a lavorare con strumenti mai usati prima in questo modo, non è portare a termine un programma o riuscire ad assegnare valutazioni a dispetto di tutto; è principalmente garantire il percorso di apprendimento agli studenti e accompagnarli verso il successo formativo, anche in questa situazione. Pertanto in modo particolare gli studenti sono invitati ad aiutare i propri docenti comunicando le loro reazioni e riflessioni sull’attività didattica svolta in questo periodo.

La scuola farà tesoro dell’esperienza che sta maturando in queste settimane e se ne servirà per essere pronta nel caso malaugurato se ne ripresentasse l’occasione in futuro, in tutte le sue componenti; per questo si potrà decidere, ad esempio, di realizzare in momenti particolari dell’anno alcune esperienze generalizzate di pratica di didattica a distanza, come forma di addestramento all’uso degli strumenti. Anche la didattica integrata in presenza si avvantaggerà di questo periodo di utilizzo forzato della didattica tecnologica, grazie a una maggior consapevolezza, esperienza e capacità critica che sta maturando negli studenti e nei docenti rispetto alla rispondenza degli strumenti agli obiettivi didattici.

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La didattica e le tecnologie

Lavorare anche con la tecnologia, imparare anche grazie al digitale è forse il modo più naturale ed efficace di acquisire le competenze chiave digitali e tecnologiche, che il Consiglio Europeo indica come competenze di base nell’ultima raccomandazione sull’apprendimento permanente (2018) e la cui diffusione costituisce uno degli obiettivi del PNSD.

Al 15 settembre 2019, tutti gli alunni e i docenti della nostra comunità scolastica avevano a disposizione un indirizzo email d’istituto a cui è collegato un pacchetto di applicazioni (Google Suite for Education) su cui almeno un 30% del corpo docente ha svolto attività di formazione internamente (oltre a coloro che, provenienti da realtà diverse, hanno seguito analoghi eventi formativi altrove). Nel corso dell’anno, inoltre, è stata iniziata un’unità formativa per docenti (con circa 15 partecipanti) orientata all’adozione di Moodle, piattaforma  LMS (Learning Management System) con potenzialità di valutazione delle competenze, unità formativa che si raccorda quindi con un altro percorso formativo interno per docenti in corso durante lo stesso A.S. 2019-20 sulla didattica per competenze.

L’azione della scuola, in linea con il PNSD, è supportata dal Servizio Marconi della Regione Emilia-Romagna, che funge da equipe territoriale di supporto.

Le soluzioni che la scuola si è data sono soluzioni che integrano la didattica tradizionale, non hanno come scopo la sua sostituzione. Una didattica integrata con le tecnologie è altro rispetto alla didattica a distanza.

La formazione interna sui temi del PNSD e sull’uso degli strumenti di cui la scuola si è dotata (principalmente GSfE, ma anche altri strumenti didattici tecnologici) ha coinvolto, in tre anni, quasi un terzo del personale docente della scuola. Questo ha portato inizialmente a progetti di azione in classe, e in seguito all’adozione nella didattica ordinaria di questi strumenti e, insieme, di un’ottica di integrazione metodologica.

Sempre nell’ambito della formazione è stato pensato e iniziato (purtroppo la sospensione delle lezioni ha anche comportato la sospensione del primo anno di questo percorso) un percorso triennale di preparazione alle certificazioni ECDL nell’ambito delle APV pomeridiane.

La proposta di un percorso Archimede Tecnologico rientra nella riflessione e nell’azione della scuola sui temi della didattica integrata e sul loro impatto sui curricoli. Il percorso AT nell’A.S. 2019-20 giunge al suo terzo anno, la classe “pilota” è oggi una classe prima liceo (1C).

Diversi sono stati i progetti sviluppati in questi anni nell’ambito della didattica integrata. Tra i più recenti il progetto MusApp, sviluppato grazie a un finanziamento Fondazione Cariparma in collaborazione con altre scuole e con strutture universitarie, ha valorizzato l’area museale della nostra scuola. 

L’allestimento dell’aula TEAL della nostra scuola, ancora non inaugurata ma in funzione, è un altro dei passi di un percorso che porterà in futuro anche alla valorizzazione della storica aula di fisica e alla destinazione del laboratorio multimediale a laboratorio linguistico. Tutto questo sarà accompagnato da azioni formative nei confronti dei docenti, per la definizione di metodologie condivise di utilizzo.

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Il PNSD

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (DM 851/15)  è il documento di indirizzo del MIUR pensato per

il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale.

L’azione proposta in questo documento è 

prima di tutto di un’azione culturale, che parte da un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico, e come piattaforma che metta gli studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita. In questo paradigma, le tecnologie diventano abilitanti, quotidiane, ordinarie, al servizio dell’attività scolastica, in primis le attività orientate alla formazione e all’apprendimento, ma anche l’amministrazione, contaminando – e di fatto ricongiungendoli – tutti gli ambienti della scuola: classi, ambienti comuni, spazi laboratoriali, spazi individuali e spazi informali. Con ricadute estese al territorio”.

Coerentemente con queste indicazioni, nel Liceo “Romagnosi”, la didattica tecnologica è pensata come supporto e integrazione alla didattica “tradizionale” nelle sue diverse forme più o meno innovative.

Questa attenzione si è esplicata e si esplica su tre direttrici particolari, seguite in modo particolare e specifico dall’Animatore Digitale (2016-19 prof. Alessandro Allegri) e dal Team per l’Innovazione (2016-19 proff. Annalisa Chini, Ilaria Delsoldato, Maurizio Olivieri):

  • la formazione interna (formazione specifica dell’AD, del TpI; formazione dei docenti tramite unità formative interne per docenti; supporto tecnico sull’uso delle tecnologie, implementazione formazione ECDL nei curricoli)
  • coinvolgimento della comunità scolastica (proposte di formazione, progetti, adozione di protocolli e modalità operative comuni)
  • creazione di soluzioni innovative (studio e adozione di strumenti di comunicazione, collaborazione e apprendimento a distanza, creazione di curricoli specificamente orientati, aule speciali e progetti finanziati).

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