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Piccola riflessione su Stefania Battistini

Data: 19 Marzo 2025

Di: Arianna Alesci

Martedì 14 gennaio ho avuto l’opportunità di partecipare a una conferenza tenutosi in Pilotta, organizzato  da Rotary Parma Est, con la collaborazione di Interclub Rotary Parma. A questo evento ha partecipato Stefania Battistini, giornalista del TG1 intervistata dal giornalista del Tg regionale Emilia-Romagna, Luca Ponzi, riguardo alla guerra in Ucraina.  Stefania Battistini ci ha raccontato che se ne avesse la possibilità partirebbe in questo momento per l’Ucraina, nonostante i pericoli della guerra, nonostante la paura costante. Lei lo farebbe. Perché lei ha scelto di dedicare la sua vita alla sua passione, ha deciso di andare in un paese in guerra per raccontare le storie di quella gente, soprattutto delle famiglie e di quei bambini che,  dopo due anni di pandemia, quando tutto il mondo stava tornando alla normalità, hanno visto il loro paese invaso, hanno visto il cielo illuminarsi di missili, hanno sentito in lontananza gli spari e molti hanno visto quei luoghi così familiari ridotti in cenere per colpa delle bombe. Bambini segnati a vita. Inoltre ha ricordato la vicenda di Cecilia Sala, imprigionata in un carcere iraniano e in seguito liberata, con questa frase: “I giornalisti non possono essere un bottino, una merce di scambio”. Ci ha fatto riflettere sulla sicurezza dei giornalisti nelle zone di conflitto, dove le scritte “press” sul giubbotto non fanno che aumentare il rischio di attentati, dove tutte le leggi internazionali vengono costantemente violate.

Durante l’incontro, ci ha spiegato il modo in cui pensa che sia più corretto raccontare la guerra: raccontarla parlando con le persone comuni, le vere vittime del conflitto, e raccontando le loro storie. Proprio per raccontare l’avanzata dell’esercito ucraino in territorio russo, si è ritrovata bloccata da un mandato di arresto, che l’ha portata a dover fuggire dall’Ucraina e a vivere tutt’oggi sotto scorta, per paura di attentati.

La reporter pochi anni fa ha pubblicato il suo libro, edito da Piemme, “Una guerra ingiusta. Racconti, immagini dell’Ucraina sotto le bombe”. Successivamente a questa presentazione, ha risposto alle tante domande del pubblico, soffermandosi sulle sue esperienze vissute che l’hanno portata a raccontare la vita della popolazione ucraina, definendoli “un popolo orgoglioso, che dopo la caduta dell’Unione Sovietica ha costruito la sua libertà  pezzo dopo pezzo, imparando anche a scendere in piazza. Ed è proprio questa la libertà che stanno difendendo perché non può esserci pace senza libertà” .

Nella seconda  parte  dell’incontro sono stati invitati a parlare i volontari della Croce Gialla, e della Missione Valentina che, nel corso della guerra, hanno portato e stanno portando viveri, ambulanze, medicinali, ma anche giocattoli, nelle città al confine con  la Polonia. Queste due associazioni hanno inoltre consegnato a Stefania Battistini alcuni doni e riconoscimenti provenienti dall’Ucraina, per ringraziarla del lavoro che ha fatto negli anni della guerra e della speranza che ha portato nei cuori dei cittadini.

Ringrazio i presidenti dei due club, Andrea Belli e Alberto Bordi, per avermi invitata a questo evento: grazie alla testimonianza di Stefania Battistini, mi ha aiutata a comprendere meglio quelle che sono le condizioni di un popolo in guerra e  come sia importante seguire le proprie passioni e i propri sogni.

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19/03/2025|Categorie: Eureka|Tag: |