Lucio Corsi: la rivincita dei normali
Data: 24 Febbraio 2025
Tag: Ecologia, Riflessione
Di: Sara Marconi
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La 75° edizione del festival di Sanremo si è conclusa da pochissimo e, come ogni anno, ha portato con sé polemiche su polemiche per la vittoria di Olly e la classifica finale. Ma non siamo qui per discutere. Siamo qui per fare un encomio a Lucio Corsi, la più grande rivelazione di questo festival, e al pezzo che ha portato.
Con “Volevo essere un duro”, Lucio va deliberatamente contro la corrente della società in cui viviamo, dove è tornata a vigere la legge del più forte e dove se non sei abbastanza duro da superare gli altri, sei destinato a rimanere nell’ombra o a soccombere.
Ma non tutti nascono duri. Non tutti si sentono bravi abbastanza da emergere e prevalere sugli altri. Molti preferiscono soccombere che ferire qualcun altro. Molti hanno troppa paura di cosa penseranno gli altri per fare un passo avanti. C’è chi si accontenta. C’è chi insegue il sogno di essere forte per tutta la vita, troppo occupato a paragonarsi agli altri per trovare ciò che cerca dentro di sé. E chi invece è senza scrupoli, spavaldo, intraprendente è destinato a prevalere sulla massa informe di “deboli” che gli stanno intorno.
Insomma, nella nostra società ci sono galline dalle uova d’oro e galline semplici.
Lucio, nella sua canzone, non smonta questa società e non la nega, ma racconta la vita di chi in essa si sente perennemente inadeguato. Lo fa con dolcezza e semplicità, e soprattutto con dignità. Lucio parla di chi non ci prova neanche a battersi con un lottatore di sumo, di chi si fa fermare dalle proprie paure, di chi sogna a occhi aperti, di chi si sente sempre un passo indietro.
La figura di Lucio è la prova tangibile che si può emergere non solo con la forza, ma anche con la gentilezza: lui è arrivato a Sanremo da mezzo sconosciuto, e solo con la forza della sua musica ha fatto breccia nei cuori di tantissimi italiani ed è arrivato secondo al Festival più importante d’Italia. E quando non ha vinto, non ha provato risentimento o invidia, ma solo pura contentezza per il vincitore Olly.
Lucio ribalta la visione del mondo secondo cui solo chi vince merita il privilegio di sentirsi realizzato. Con “Volevo essere un duro”, Lucio mette a fuoco la folla di persone normali che formano l’ombra del vincitore, conferendo onore a ognuno di loro. A ognuno di noi.
Lucio ci ricorda che dalle uova delle galline normali e da quelle d’oro nascono pulcini, o frittate, identici.
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