CONDIVISIONE - CONFRONTO - INFORMAZIONE Torna al sito del Liceo Romagnosi

La narrativa per me

Data: 12 Febbraio 2023

Di: Giovanni Manzo

La narrativa. Tutti noi, con l’educazione che ci è stata data, sappiamo a mena dito le definizioni di horror, di giallo, di racconto fantasy e fantascienza: nozioni basilari che tutti conosciamo. Definizioni a volte semplificate e superficiali certo, ma che comunque sono chiare e, se proprio ci impegniamo facendo ammenda ai banchi di scuola e in particolare alle ore d’italiano, riusciamo a rendere pure esaustive con esempi di autori e scritti: “Fantascienza? Sisi certo, Bradbury, Twain…. ” “Horror? Beh, Poe e il King di certo…” e così via per ogni genere: Verne è l’avventura, Manzoni è lo storico e scommetto che i lettori avranno molti altri esempi. Definizioni dunque giuste, complete, che vanno però poi a discapito di quella principale, la cellula madre che dà origine a tutte: la narrativa. 

Cos’è la narrativa? Cosa significa narrare? Pare come quelle domande del tipo “Cos’è l’amore?” o “Cos’è l’odio e cosa significa essere felici?” domande a cui, alla prima, le risposte sembrano scontate ed ovvie “Ma come? L’amore è l’amore”. È dopo che sorgono i dubbi, che la naturale curiosità dell’essere umano, la quale non è stata convinta dalla semplice risposta, si intromette e ci spinge a cercare nuove parole, nuovi vocaboli per esprimere ciò che prima ci sembrava banale e che ora però ci pare domanda senza risposta. Nascono filoni di pensiero, nuove scuole, il semplice pensiero diventa libro e il libro diventa filosofia. Cos’è la narrativa? È uno dei 4 generi letterari (saggistica, lirica e teatro) ed in particolare (Treccani ci dice) comprende, in senso ampio, tutti i testi di carattere narrativo (dalla fiaba, alla biografia, al poema), ma comunemente circoscritto ai soli testi in prosa d’invenzione come il racconto, la novella, il romanzo (con esclusione quindi dei testi saggistici, storiografici, ecc.). Prima d’andare avanti ci tengo a specificare che io, come semplice studente e mortale, non voglio altro che dare la mia, dare sfogo a ciò che ho pensato e che penso ogni qual volta apro un libro o guardo un film: prima di scrivere il testo un minimo però mi son documentato, tranquilli. La narrativa è un’esperienza virtuale: ogni racconto, romanzo e poema è un’invenzione che ci trasporta in un mondo “fittizio”. Per quel periodo in cui leggiamo o in quelle ore ( 5/6 per i più temerari) di film, siamo catapultati in una realtà diversa dalla nostra e, soprattutto se siamo presi, interagiamo con personaggi che non sono realmente esistenti o esistiti. Virtuale. E cos’è il virtuale? Beh, pensandoci esso è finzione, è il nulla. Vediamo mostri e zombie da uccidere ma, appena alziamo il visore, cosa vediamo di tutto quelle cose? Cos’è rimasto della missione? Il nulla. Il virtuale e di conseguenza la narrativa è il nulla. E chi è lo scrittore-sceneggiatore-pittore-fumettista-eccetera? Per me, sono tutti modellatori del nulla. Prendono un’idea, un lampo di genio, una visione che hanno fatto o a tavola o a lavoro o nel momento prima di coricarsi e la buttano giù: la fanno come fondamenta di fiabe, cortometraggi, di trilogie e collane: interi mondi con infiniti personaggi, basati però su un’idea, una visione, un pensiero: e quindi sul nulla. 

Oscar Wilde nella sua breve prefazione al celeberrimo romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” per chiudere il discorso scrisse “Tutta l’arte è completamente inutile”: parole semplici, un’ ultima riga che lascia però spiazzati. Ma è così. La cosa che si basa sul nulla non può essere altro che il nulla. Ma attenzione, lo scrittosceneggiapit-tore non deve essere per questo, come fanno alcuni, screditato. Anzi, proprio per questa creazione dal nulla, dal niente trarre interi mondi, sono straordinari: essi sono come il mago che trae un coniglio dal cilindro vuoto. La narrativa è magia: fa del nulla qualcosa che ci tocca e con cui in un modo o nell’altro interagiamo. La penna è il mazzo di carte, lo scrittore il mago e il libro il trucco di magia. Inutile, ma che, come un prestigiatore, non smette mai di stupirci. È il fascino di scoprire dove ci porta, la cosa che non ci stacca dalle pagine e la curiosità di come tutto andrà a finire, è come un lucchetto la cui chiave si trova solo all’ultima pagina.

Condividi questo contenuto

12/02/2023|Categorie: Eureka|Tag: |