Giornate aperte del Fai
Data: 11 Novembre 2022
Tag: Cultura
Di: Manuel Visani, Marta Giorgi e Aurora Serra Cassano
Ma che storia è mai questa: dei liceali chiamati come l’avvocato di Arpino? Dei ragazzi che entrano alla scoperta di posti inaccessibili ai più? Dove son finite le guide specializzate? La crisi ha spazzato via i fondi per pagarle?
Per fortuna non siamo arrivati così in basso ne sono diventati tutti completamente pazzi. Le giornate FAI sono un arricchimento culturale per tutta la comunità ed in primo luogo per noi giovani a contatto diretto con la storia di questi luoghi, ma partiamo con ordine dal principio.
Il FAI, acronimo di “fondo ambiente italiano”, è una fondazione nata nel 1975 con il fine di tutelare e valorizzare il patrimonio artistico, paesaggistico e storico italiano. Ad oggi il FAI vanta oltre diecimila volontari e ha tutelato 69 Beni in tutta la penisola. Questa fondazione propone diverse attività che riguardano principalmente la protezione dei Beni artistici, la mobilitazione attiva per proteggere il paesaggio a rischio e la sensibilizzazione delle persone al valore del patrimonio paesaggistico e monumentale. Grazie alle edizioni delle Giornate FAI, questo ente ha permesso a moltissime persone (più di 13 milioni) di conoscere luoghi che solitamente non sono visibili al pubblico o non sono valorizzati adeguatamente; inoltre per contrastare lo scarso interesse giovanile riguardo queste tematiche ha proposto alle scuole dei percorsi di sensibilizzazione. Gli studenti sono chiamati volontariamente per conoscere approfonditamente i luoghi che riguardano la giornata aperta e la sua storia.
Il nostro liceo propone agli alunni come progetto di PCTO (“percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”) di partecipare, come ciceroni, alle Giornate FAI inerenti ai Beni presenti a Parma. L’ultimo evento, in città, ha avuto luogo il 15 e il 16 ottobre presso Palazzo del Giardino nel parco ducale, dove molti studenti si sono riuniti per fare da guide ai visitatori. Il progetto per noi aspiranti accompagnatori è iniziato invece il pomeriggio del 3 ottobre, quando ci siamo trovati davanti al palazzo del Giardino insieme ad alcuni volontari della fondazione e professori del Liceo Romagnosi che ci hanno spiegato e illustrato tutto quello che era necessario sapere sulla storia, l’architettura e gli interni, quindi gli affreschi e gli stucchi, le vicende e gli artisti che si sono susseguiti nelle varie stanze che avremmo dovuto poi spiegare ai visitatori. Dopo questo corso di formazione durato circa 2 ore, con le informazioni che avevamo carpito, ci siamo divisi in gruppi per strutturare la nostra esposizione e renderla il più piacevole ed efficace possibile.
I gruppi si sono distribuiti nei due giorni prestabiliti, svolgendo turni di circa meta’ giornata, all’interno dei quali si sono svolte dalle due alle quattro esposizioni in base al numero dei visitatori. Alcuni gruppi, per la considerevole affluenza di visitatori, sono arrivati ad svolgere sei visite guidate.
Fare da cicerone è una locuzione che viene dalla pubblicazione di Jacob Burckhardt di un volume nel 1855 intitolato “Il Cicerone, guida al godimento delle opere d’arte italiane”, Lo stesso Cicerone nelle sue lettere delinea minuziosamente la Grecia e le residenze dei grandi uomini così come nelle Verrine le opere d’arte trafugate in Sicilia. Si paragona l’eloquenza del grande oratore alla loquacità spesso propria delle guide turistiche.
Vi siete mai chiesti la torretta dietro all’orologio settecentesco a cosa servisse?
In realtà è un grandissimo serbatoio d’acqua montato nel 1564 dai migliori ingegneri d’Europa provenienti da Augusta. Spinta da un marchingegno, l’acqua arrivava ad un’enorme fontana al piano nobile e scorreva lungo le scale e lo scroscio dell’acqua rendeva amabile e rilassante l’ambiente, infatti questa era la sala più fresca di Lombardia e quindi di tutto il nord Italia. L’acqua poi confluiva al piano terra dove era stata creata una grotta ninfeo con pietre squadrate dall’appennino, coralli variopinti e madreperla. Purtroppo non abbiamo più nulla di tutto questo, spazzato via dal gusto neoclassico, ma ci rimangono le estese e dettagliate descrizioni degli ambasciatori e nobili visitatori che rimanevano esterrefatti dalla bellezza e complessità di queste opere.
Una piccola curiosità divertente per il lettore: attraverso delle valvole dei getti d’acqua venivano spruzzati sotto le damigelle che passavano, provocando il divertimento dell’intera corte.
Per mia esperienza personale, trovo che questo progetto sia stato molto formativo, in quanto l’abilita’ espositiva non si ferma ad essere quella di una interrogazione in classe ma e’ necessaria una dimestichezza linguistica e la capacita’ di cambiare ,durante la stessa esposizione, il proprio discorso a causa di qualche imprevisto; inoltre la gratificazione alla fine di ogni visita e i complimenti dei visitatori ricompensano lo sforzo dello studio e dell’impegno che si mette in questo progetto.
Consiglierei a tutti gli studenti di mettersi in gioco in questo tipo di progetti perche’ sono una incredibile possibilita’ per provare nuove attivita’ e per mettersi alla prova. Per concludere, per quanto a molti la scelta di far condurre una visita guidata a noi scolari può sembrare assurda , posso assicurarvi che questa esperienza porterà solo benefici alle generazioni future, che comprenderanno meglio il valore di ciò che li circonda.
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