Generazione Changemaker: il cambiamento parte da noi
Data pubblicazione: 11 Dicembre 2021
Scritto da: Valentina Storti Gaiani
“Il futuro è nelle mani dei giovani”
Quante volte abbiamo sentito questa frase. Ma ci sono davvero ragazzi che hanno deciso di prendere in mano questo “futuro” per renderlo il migliore possibile, per tutti. ROLE MODEL NETWORK è l’evento organizzato dall’ANG (Agenzia Nazionale per i Giovani) tenutosi a Torino il 3 dicembre nella sede delle Officine Grandi Riparazioni. A questo summit hanno partecipato ragazzi e ragazze di tutta l’Italia, con l’intento di ispirare e lasciarsi ispirare da esempi di giovani che hanno deciso di mettersi in gioco e portare un cambiamento nella nostra società.
I giovani di oggi sono spesso descritti come svogliati, sfaticati e disinteressati, capaci solo di vivere dietro uno schermo, di passare il tempo sui social. Ci pensa la cosiddetta GEN C, “GENERAZIONE CHANGEMAKER”, a stravolgere questi pregiudizi. Spinti da una forte sensibilità e consapevolezza di ciò che accade intorno a loro, questi ragazzi, anziché lamentarsi, si sono attivati per cambiare davvero le cose. Attraverso la loro creatività, insieme ad altri ragazzi, sono giunti a soluzioni innovative e replicabili.
“Spesso a seguito di un’esperienza personale, sentiamo la necessità di aiutare gli altri”, dice Aurora Caporossi. A soli 23 anni, questa ragazza ha fondato “Animenta”, un’associazione volta a sensibilizzare le persone sul tema dei disturbi alimentari e a dare supporto a chi sta affrontando una situazione simile, creando momenti di ascolto e accoglienza.
I giovani atleti Emanuele Padoan e Lorenzo Marcantognani, accompagnati dall’allenatore Piermario Gardino, raccontano invece la storia della nazionale di calcio amputati, nata nel 2012 grazie al sogno di un bambino senza una gamba di seguire la sua passione e diventare calciatore.
C’è chi, spinto da un senso di appartenenza al proprio territorio, si impegna a valorizzarlo, creando iniziative di sensibilizzazione ecosostenibile: è il caso di Edoardo de Cal, 19 anni, creatore dell’app “Fontanelle”, che geolocalizza le fonti d’acqua potabile per evitare il consumo di bottiglie di plastica.
E’ importante però che altri giovani siano ispirati da questi esempi, ed è proprio questo l’intento di “Italia che cambia”, un sito on line dove sono pubblicate tutte quelle storie concrete di cambiamento che Daniel Tarozzi, il fondatore, ha conosciuto e raccolto viaggiando per ben sette mesi per tutta l’Italia.
Come fare perché la voce delle nuove generazioni venga ascoltata dai grandi organi istituzionali?
Alberta Pelino, presidente di “Young ambassadors society”, da lei stessa fondata a 19 anni, ha come obiettivo quello di raccogliere le idee e le innovazioni dei giovani e di rappresentarle davanti al premier Draghi e ai tavoli internazionali.
“I grandi cambiamenti partono dalle piccole cose” afferma Lucia Abbinante, direttrice generale dell’ANG, “Le persone senza idee non vanno da nessuna parte, ma anche le idee senza le persone”.
Perché ognuno di noi può essere changemaker; ognuno di noi, nel proprio piccolo, partendo da una semplice idea, può contribuire al cambiamento.
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