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Elezioni in Moldavia

Data: 10 Dicembre 2024

Di: Achille Lazzari

Moldavia o Moldova: Governo fantoccio di Putin o democrazia?

Domenica 21 ottobre 2024 i cittadini moldavi sono stati chiamati alle urne per le elezioni presidenziali e per un referendum costituzionale riguardante un eventuale ingresso della Moldova  nell’Unione Europea.

Alle presidenziali si sono presentati come candidati la presidente uscente Maia Sandu, indipendente di centro-destra, di idee europeiste e atlantiste, e Alexandr Stoianoglo, sostenuto dai partiti comunista e socialista, tradizionalmente filo-russi.

È d’uopo dire che la Moldavia, o per meglio dire in rumeno Moldova, ha al suo interno frammentazioni linguistiche, culturali e sociali e se la retorica europeista filo-occidentale ha successo fra i giovani e nelle città non si può dire lo stesso fra i più anziani  e nelle campagne dove il legame con la Russia e la nostalgia dell’Unione Sovietica vengono tuttora percepiti.

Ricordiamo che all’interno della Moldova vi sono due regioni de facto indipendenti e occupate militarmente da Mosca, la Transnistria e la Gagauzia, che richiedono l’annessione alla Federazione Russa, ove il no al referendum è stato un plebiscito.

Non sono mancati tentativi da parte del Cremlino per guidare gli esiti delle elezioni; la polizia moldava ha sventato il tentativo di un oligarca russo di comprare voti per conto del Cremlino.

Nonostante ciò la democrazia ha avuto la meglio: Maia Sandu è stata confermata al ballottaggio  del 3 novembre alla guida della Moldova per un secondo mandato e al referendum ha vinto il sì con il 60% dei voti, grazie soprattutto alla cosiddetta “diaspora”.

Ovviamente si tratta di un risultato altamente simbolico e il referendum è stato voluto da Sandu più che altro per giustificare la  linea marcatamente filo-occidentale mantenuta durante il suo primo mandato specialmente dopo l’invasione russa dell’Ucraina. 

La Moldova, infatti, si tratta essenzialmente di una regione rumena donata all’URSS dall’allora Repubblica Popolare Romena per rafforzare il loro sodalizio all’interno del Patto di Varsavia.  

Auspichiamo che la Moldova riesca finalmente a ricoprire il posto che le spetta all’interno dell’Europa liberandosi dallo spettro del suo passato sovietico.

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