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Dal mare al cielo: “Stella di Mare” Lucio Dalla e Cesare Cremonini

Data: 6 Ottobre 2022

Tag: Cultura

Di: Eugenia Zazzi ed Manuel Visani

Cesare Cremonini è riuscito in quello in cui nessuno ha mai avuto successo: far tornare in vita altre persone. Lucio Dalla, morto nel 2012, dieci anni più tardi è tornato tra noi con un brano intimo,  che ormai la polvere della storia ha coperto e che la maggior parte degli ascoltatori ha dimenticato, come dopo essersi abbeverati al fiume Lete. 

   Nel 1979 il cantante bolognese aveva registrato la canzone “Stella di mare” con la RCA Records, divisione della Sony Music. Il progetto fu un successo e vendette circa 500.000 copie in soli sei mesi dalla pubblicazione.

   Cesare, come un esperto filologo, è stato capace non solo di riesumare la colossale opera del maestro della musica italiana, ma anche di integrarla e di modernizzarla attraverso caratteri stilistici più contemporanei.

 La volontà di Cremonini di riproporre questo brano come duetto virtuale nasce dal desiderio di mantenere in vita le radici della musica italiana. In questa operazione rinvigorisce un pilastro, rinsaldando anche le proprie radici, sia con la città d’origine, che con l’inizio della sua esperienza musicale. 

    Dopo aver portato questa canzone nel suo ultimo tour ed aver notato che il suo pubblico non la conosceva, Cesare decide di rendere questa sua piccola iniziativa un vero e proprio progetto di incisione; un’idea che lui stesso definisce un po’ folle, ma che dice essere nata da un amore sconfinato per la musica di Lucio.

   Contatta, così, Daniele Caracchi, cugino di Dalla e presidente della sua etichetta discografica, che fa arrivare il master, contenente le tracce originali del brano, da un bunker  Sony in Germania. Appena arrivate tra le mani di Cesare, quest’ultimo si mette subito a studiarle, ascoltando la pista  vocale isolata da tutto il resto. 

   «Sentire soltanto la voce di Lucio, per la prima volta, mi ha strabiliato» ha dichiarato l’artista: «Mi sono reso conto che dietro a quel microfono, in una piccola cella di registrazione, c’era un essere umano e, in qualche modo, ho avuto la sensazione di essere lì con lui, mano nella mano, nello studio, in un’epoca che oggi non esiste più, ma che è importante continuare a ricordare.» ha affermato ai giornalisti e agli astanti. Aggiunge poi: «Nel silenzio, si riescono a cogliere nuove sfumature, accenti, incertezze – oggi verrebbero appiattite dall’autotune – e in lontananza si sente persino il ritorno della cuffia di Dalla.»

   All’ascolto, le voci di Lucio e di Cesare creano una sincronia e una sinergia tali da dare la possibilità a ciascuno di fare la propria parte nel brano. Non solo Cremonini recupera il lavoro di Dalla, ma Dalla stesso si fa aiutare ad essere recuperato. 

   “Stella di mare” non è una canzone ideologica, ma un pezzo d’amore universale: è la fotografia di una notte d’estate che ormai non può più essere rivissuta, ma che come presa da un cassetto la si guarda con quella malinconia tinta di felicità per quel che si è vissuto. La rievocazione di questo ricordo rende attuale, semplice e moderna la canzone. 

   «Ho ogni suono “a mano”, anche gli arpeggiatori, proprio come si faceva un tempo» attraverso sonorità minimali, eteree e spaziali, ponendo anche nella seconda parte del brano uno stile riconducibile alla techno, mentre le note del pianoforte assomigliano, sotto certi aspetti, a “Children” di Robert Miles.

  Ultima grandissima considerazione di Cremonini sul brano è non solo che questo pezzo non verrà mai passato in radio, ma che di questi tempi si può sopravvivere anche grazie al passato. 

Ecco, di seguito, il testo della canzone:

1        Così stanco da non dormire

          le due di notte non c’e’ niente da fare

          mi piace tanto poterti toccare

          o stare fermo e sentirti respirare

5        dormi gia’

          pelle bianca

          come sara’

          la mia faccia stanca

          provo a girare il mio cuscino

10      e’ una scusa per venirti piu’ vicino

          provo a svegliarti con un po’ di tosse

          ma tu ti giri come se niente fosse

          spengo la luce

          provo a dormire

15      ma tu con la mano

          mi vieni a cercare

          tu come me

          tu come me

          che le stelle della notte fossero ai tuoi piedi

20      che potessi essere meglio di quello che vedi

          avessi qualcosa da regalarti

          e se non ti avessi uscirei fuori a comprarti

          stella di mare

          tra le lenzuola

25      la nostra barca

          non naviga vola, vola, vola!

          Tu voli con me

          tu voli con me

          tu vola che si e’ alzato il vento

30      vento di notte, vento che stanca

          stella di mare come sei bella

          come sei bella e come è bella la tua pelle bianca, bianca, bianca.

           Tu come me

           Tu come me

35      Uh, tu uh uh come me

           tu come me.

           Chiudi gli occhi e non guardarti intorno

           sta gia’ entrando la luce del giorno

           chiudi gli occhi e non farti trovare

40       pelle bianca di luna devi scappare

           dormi ora

           stella mia

           prima che il giorno

           ti porti via, via, via!…

45      Tu come me

           tu come me

          ora non voli si e’ fermato il vento

          posso guardare la tua faccia stanca

          e quando dormi come sei bella

50      come sei bella e come è bella la tua pelle bianca, bianca, bianca!

          Tu come me

          Tu come me

           tu come me

           tu come me

55      tu come me…

  Cesare avendo molto rispetto del brano nella riproposizione lo eleva dalla concezione originaria e dalle onde la musica tenta di toccare il cielo.

  

è impossibile creare qualcosa di nuovo ignorando il passato e la storia.”                                                                    Cesare Cremonini

“Non esiste nulla che non sia già stato detto. Perciò è giusto che voi sappiate perdonare se i poeti moderni fanno quel che hanno fatto gli antichi”

                              Terenzio, prologo Eunuchus

 Nella copertina, l’artista e illustratore Gianluigi Toccafondo ha disegnato una donna, forse una sirena, immersa in un mare blu senza confini, mentre si lascia trasportare dalla corrente.

 

                       

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