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Concorso poetico di San Valentino

Data: 15 Febbraio 2025

Tag: Racconti

Di: Partecipanti

[Immagine: Hayez, Il Bacio]

Anche questo San Valentino la redazione ha ricevuto le vostre poesie.

Quest’anno in particolare ne sono arrivate molte, e siamo felici di vedere ciò.

Siamo felici di vedere che la poesia appassiona ancora e non si trova solo nei nostri libri di testo, siamo felici di vedere che, in mezzo ai compiti e alle verifiche, i romagnosini hanno ancora tempo di innamorarsi o perlomeno di fermarsi a riflettere su questo sentimento, chi in maniera più astratta e chi con note più malinconiche, ma è giusto così: non si può pretendere di descrivere qualcosa come l’amore in una maniera assolutamente oggettiva.

Alcuni componimenti sono arrivati senza un titolo scelto dall’autore/autrice e si è deciso di usare il primo verso come titolo.

Dopo un’accurata analisi la redazione ha scelto tra le poesie pertinenti i tre componimenti migliori:

1 Silenzi d’amore – Chiara Boschi

Lacrime di buio

sulle labbra, morbidi

sospiri tra le ombre

della notte a lambire

la pelle, umida di baci

e tormenti: un sogno

si scioglie segreto e

dolce nella quiete

della luna: la notte

lenta scivola tra le dita

dell’alba, così i nostri

occhi s’abbandonano muti,

sfiorandosi l’anima

tra silenzi densi d’amore.

2 Orchidee castane – Andrea Brizzi

Vidi due orchidee castane

in una notte di solitudine.

Crescevano miti sull’Appennino,

teneri ne erano i petali

e il loro ebano si tingeva

di bianco, a mostrarne la purezza.

Due fiori fragili,

ma mi atterrivano;

bellezza senza paragone,

ma per me insostenibile.

Vi avvicinai la mano

timida e loro, timide,

svelte da me fuggivano via,

lasciandomi nel mio letto

solo un vitale ricordo

per la monotonia del domani.

Ma quando ti incontrai

graziosa e serena

una notte di giugno

dal tuo sguardo rapito

mi gelai e vidi:

vive nuovamente dal mio sogno

quelle due orchidee castane

fioriscono nei tuoi occhi.

3 E tu vivi lontana – Beatrice Cicciò

E tu vivi lontana

distante da me

ma nonostante ciò non brilli meno,

illumini infatti

di luce tua.

Sei fuoco rivoluzionario

che illumina strade

e sterni cavernosi

lungo l’eterna via

della salvezza.

Sei fiato caldo,

infuochi corpi

che,

come carta ardono

i centri delle loro membra.

Sei di fiamme e sei di terra,

guardi come chi attende e vede.

Sei fiamma che dolora e non tace.

Lascia danzare la tua fiamma,

fallo al ritmo del

mio sangue.

Scottami ti prego,

fallo e non bruciare.

Ci sembrava però errato non pubblicare qui sul sito anche le altre poesie che non si sono aggiudicate il podio, vista la bellezza o la profondità di alcune di esse, dunque abbiamo deciso di riportarle tutte, senza un ordine gerarchico.

Perdersi in qualcuno – anonimo

Lei, onda fragorosa, è arrivata.

Inconsapevole bellezza mi ha conquistato.

Vittoriosa ha ottenuto un rapido trionfo.

Io ho presto ceduto, scalzato

dalla mia precedente

serenità, perché

disarmato, perché

impreparato. Ora

solo illuso.

Noi, un sogno,

un avvolgente vapore caldo e piacevole,

tanto bello quanto inconsistente.

Per me  speranza,

utopia consolatoria.

Per lei irrealtà e

mia fantasia puerile.

Cerco di riprendere le redini,

cerco di voltare pagina, ma

ecco il più grande dolore:

non riesco.

Perché  sono cambiato,

perché quell’io iniziale

ha pronunciato la fatidica parola:

amore.

Amore perché? – Gaia Tarasconi

Perché è così la vita?

Perché è così con me?

Sono una rosa appassita

perché l’amore non c’è.

Disperazione,tristezza,

no non ti faccio tenerezza.

Sei un sogno,un desiderio

Perché l’amore non è serio?

Felicità triste che mi avvolgi tra le tue braccia,

sai che un futuro mi attende?

Poi la disperazione mi prende

affinchè il mio cuore taccia.

Ma se sto ferma,silenziosa

e la star non farò,

lui tra tutte vedrà la rosa

e finalmente mi troverà

Quindi ascoltate il vostro cuore

il resto si vedrà,

ma soprattutto se c’e amore

ci sono anche passione, fiducia e lealtà.

Quanto vorrei averti tra le mie braccia – “Vincenzo Zazai”

Quanto vorrei averti tra le mie braccia,

poter lasciare il tuo roseo profumo ubriacarmi,

permetter alle tue gote rosse di baciarmi

e infine dividerci senza lasciar alcuna traccia.

Allora, tu inizieresti a stuzzicarmi, saggia.

Con le tue parole riusciresti ad incantarmi

e quando meno me lo aspetterò, a baciarmi.

Diventerò mai qualcosa, o sarò solo un’erbaccia?

Provo un tale piacere, quando

ti passo un bisbiglio all’orecchio

che più beato di me c’è solo il santo.

Questo, mia perla, è quanto

spero solo di non esser oggetto del tuo sbeffeggio

ma che il mio desiderio si esaudisca, vivendo.

Doppie metà – Eugenia Zazzi

Vorrei farmi innamorare

del mondo che mi ospita

della natura che mi abbraccia

del cielo che mi illumina

della luna che m’ispira.

Vorrei farmi innamorare

di uno sguardo distratto

di una mano sulla spalla

di quattro braccia attorcigliate

di due labbra che si sfiorano.

Vorrei farmi innamorare

delle macchine per strada

del caos della città

delle luci dei lampioni

della pace. Se ne va.

Vorrei farmi innamorare

del pianto di un bambino

che risento ancora forte

nel mio cuore che combatte

per quel tuo fare indifferente.

Vorrei farmi innamorare

perché Amore è stato già

nei miei occhi quasi spenti

una speranza affievolita,

lei saluta. Se ne va.

Vorrei farmi innamorare

di questo tempo che fugge

di questo treno che parte

di quest’arte che parla

del cuore che ora danza.

E vorrei farmi rinnamorare

di questo giorno felice

che stringe i cuori di chi

li divide in una doppia metà, di chi

li plasma con cura e onestà.

Che Amore in essi sbocci

e che – come un fiore-

riempia e orni i giardini

della nostra arida e sola anima,

seminandone i piccoli beni.

Super, ultra, iper, mega, stra-dolce – Anonimo 

Super, ultra, iper, mega, stra-dolce

retrogusto zuccherino se siamo

assieme e nelle mie arterie non

scorre sangue ma la calda ambrosia,

nei fiumi mellifluo miele fluisce.

Spero di non essermi sbagliata,

ché certi dicono dolceamaro,

né voglio sviluppare il diabete.

Ti amerò – Albachiara Tranzillo

Ti amerò,

domani ti amerò e

chiederò al mio cuore

di battere,

ti amerò. Amerò

domani chiedendo al

tuo corpo un abbraccio,

ti amerò ogni giorno,

forse non smetterò,

forse lo farò, ma

sicuramente domani

ti amerò.

Gli occhi – Martina Biacca

Gli occhi con cui

ti guardo,

sono quelli che ti

trasportano al mio

cuore;

per oltrepassare la mia

anima.

Sono il

portale che, ti

condurranno nel mondo definito,

paradiso.

Sono la chiave che servirà,

per poterti amare

all’infinito.

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15/02/2025|Categorie: Eureka|Tag: |