Bestie Incredule
Le classi 1N del liceo Romagnosi e 1G del liceo Marconi il 14 novembre si sono recate presso il Teatro Due per vedere lo spettacolo “Bestie Incredule”.
Lo spettacolo trattava temi oggi molto discussi come la scelta dell’ aborto, la salvaguardia degli animali e l’ inclusione.
L’ opera è ambientata nel futuro in Danimarca e a raccontarcela è Susanne.
Susanne ci racconta infatti quello che accadde il 4 novembre del 2020 durante la pandemia. Allora, si aveva l’intenzione di sterminare in tutta la Danimarca i visoni (creature che possiamo paragonare a degli ermellini) perché secondo la ricerca scientifica questi erano portatori del COVID-19; Ian Nikkelsen, lo scienziato danese che si occupava del progetto da molto tempo, si rifiuta però di consegnare queste creature al governo e chiede aiuto a Serjen, il padre di Susanne.
Serjen è un veterinario e anche se contrario, decide di aiutare Nikkelsen e nasconde i visoni in un capanno.
Nel frattempo la moglie di Serjen ,Susanne,è incinta di un bambino affetto dalla sindrome di Down e decide di abortirlo.
La mattina del 4 novembre mentre Serjen e Susanne vanno in ospedale, Paul, il fratello di Serjen, affetto anche lui dalla sindrome di Down, trova le creature nel capanno.
Paul aveva appena sentito al tg nazionale che i visoni sarebbero stati sterminati e decide così di portarli (senza il consenso del fratello) in mezzo al bosco,sicuro che nessuno li avrebbe trovati e uccisi.
Durante il viaggio, Paul fa amicizia con il conducente del taxi e subito i due si trovano in sintonia. Paul è un pittore e il tassista ama l’arte. Quando arrivano, il tassista scopre che gli esseri che stavano portando non erano normali ermellini ma visoni e convince Paul a riportarli indietro, a casa del fratello.
Col tempo si scopre che i visoni non erano creature pericolose e che quindi il governo non aveva il diritto di procedere allo sterminio di massa.
Nell’ opera, è anche presente un orso che però non parla e non svolge un ruolo preciso nella storia, questo personaggio ha il compito di battere le zampe e fermare così la scena; ci siamo anche interrogati sul ruolo preciso di questo personaggio apparentemente muto
Questo spettacolo, scritto da Simone Corso, ci insegna tante cose ed è un’opera che vale la pena vedere e leggere. Gli attori sono stati molto bravi e capaci di immedesimarsi nel personaggio nonostante la trama fosse difficile e in certi momenti confusa. La scenografia invece era composta da pochi oggetti, una porta che si muoveva ogni volta che ce n’era bisogno, dei cuscini che venivano posizionati per formare un letto e infine delle sedie e una rappresentazione del davanti di un taxi.
Lo spettacolo mi è personalmente piaciuto e permette allo spettatore non solo di rilassarsi ma anche di avere un’altra visuale su questioni che oggi non riteniamo ci riguardano.
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