Backstage: cosa c’è dietro ad un musical
Data: 27 Aprile 2022
Tag: Cultura
Di: Alberto Salve
Quando si va a teatro per vedere un musical, spesso non si pensa al processo di realizzazione dello spettacolo stesso. Si rimane incantati dalla bravura dei ballerini, dei cantanti e degli attori. Ma cosa succede prima che uno spettacolo vada in scena?
Per prima cosa una produzione o una compagnia sceglie, ad esempio in base al prezzo dei diritti o alla popolarità, il musical da rappresentare: a questo punto si comprano i diritti, che possono essere “replica” oppure “no replica”. Mentre i primi devono riprodurre fedelmente lo spettacolo originale per ogni aspetto, i secondi dovranno modificare scenografie, costumi, coreografie e regia, mantenendo invariati solo libretto, testo e musiche. Avere i diritti implica che solo quella produzione o compagnia può rappresentare quello spettacolo. La produzione decide a chi affidare il compito di “montare” lo spettacolo, quindi deve scegliere regista, direttore musicale, coreografo, aiuto regia, sceneggiatore, costumista e via così. Se il musical è, come la maggior parte, di origine straniera, viene affidato allo sceneggiatore il compito di tradurre il copione, comprese le canzoni.
Dopo aver creato quello che si chiama team creativo, la produzione deve trovare gli attori, che vengono scelti mediante le audizioni, durante le quali, in base al ruolo per cui si presenta il candidato, si recita un monologo, si balla una coreografia e si canta un brano tratto dallo spettacolo. Dopo numerose audizioni e call back, il team creativo ha formato anche quello che si chiama cast. In questo momento vengono forniti al cast il copione e le tracce musicali con le varie linee vocali per creare le armonie nelle canzoni. Dopo che il cast ha imparato canzoni e battute, arriva il momento dell’allestimento. Ma facciamo un passo indietro: durante tutto questo tempo, il regista ha già progettato e mandato in costruzione le scenografie e il costumista ha già disegnato tutti i costumi.
A questo punto il team creativo è pronto per l’allestimento, ovvero per le prove. Solitamente questo è diviso in due fasi: un mese di prove intensive in sala prove e un mese di prove in teatro, con costumi e scenografie. Durante le prove in sala spesso si fanno delle anteprime con pubblico privato, ovvero delle prove generali, dei filati, con pubblico esterno al team creativo. Questo serve per avere un’idea di quelle che sono le gag che non fanno ridere, delle scene che piacciono o di quelle che non piacciono, prima che vada in scena davanti ad un pubblico di migliaia di persone. Dopo il primo mese di allestimento, solitamente viene fatta una pausa di due o tre mesi per lasciare agli attori il tempo di ripassare e mettere in pratica ciò che è stato montato.
Nel secondo mese di prove, invece, si fanno le prove con i costumi, con le scenografie e, se presente, l’orchestra. Prima di andare in scena, però, il cast fa delle anteprime ufficiali, ovvero delle rappresentazioni di musical con pubblico questa volta non in sala prove, ma in teatro. Durante le anteprime il pubblico non si aspetta uno spettacolo perfetto, dato che potrebbero mancare parti di scenografie o costumi. Dopo tutto questo lunghissimo periodo di prove, arriva il momento della prima e della tournée.
Ho potuto vivere tutto quello che ho sopra raccontato in prima persona, avendo partecipato a due musical professionali, “Charlie e la fabbrica di cioccolato”, con regia e scenografie di Federico Bellone, nel ruolo di Charlie Bucket ed “A Christmas Carol”, con regia di Fabrizio Angelini, nel ruolo di Tiny Tim.
Pur essendo due realtà completamente diverse, trattandosi la prima di una produzione e la seconda di una compagnia, l’iter che conduce alla messa in scena dello spettacolo rimane il medesimo, regalando al pubblico le stesse emozioni.