Intervista a Irene Conti

9/02/2024

Tag: Ecologia, GDR

Di: Veronica Baldi e Maria Vittoria Eventi

Tra le mura del liceo Romagnosi, in mezzo a milioni di versioni e dizionari, anche se forse nessuno se lo aspetterebbe, si nascondono studenti dalle immense prospettive e ambizioni che hanno già raggiunto grandi traguardi. Piccoli grandi attori, atleti, ballerini, musicisti ma soprattutto, come presto leggerete, cantanti che portano avanti con determinazione le loro passioni fin da piccoli. Il compito di noi giornaliste oggi, è stato quello di scovare uno tra questi giovani talenti e abbiamo voluto intervistare Irene Conti. Studentessa del quarto anno al Liceo classico, all’età di soli 17 anni, ha partecipato al Tour Music Fest-The European Music Contest, concorso musicale europeo aperto a cantanti, autori, musicisti, band, rapper e DJ emergenti, nato in Italia nel 2007. L’edizione di quest’anno svoltasi a San Marino al cospetto di Beppe Vessicchio, Monica Hill, Francesco Rapaccioli, Paola Folli, Kara DioGuardi, giurata di American Idol e autrice per Pink e Demi Lovato, Anastacia e tanti altri artisti di fama internazionale, ha visto la partecipazione di 20.000 concorrenti provenienti da tutta Europa. Alla finalissima del 2 Dicembre al Teatro Nuovo di San Marino, Irene si è esibita nella categoria INTERPRETI rappresentando la propria città e ora è pronta a svelarci la sua preparazione a questo importante evento e quali sono i suoi prossimi obiettivi.

 

1.Partiamo dal principio…quando hai iniziato a cantare? 

Cantare è da sempre stata una mia grandissima passione e mi è sempre piaciuto moltissimo. Ricordo che all’età di 5-6 anni adoravo cimentarmi davanti alla televisione, improvvisare karaoke e soprattutto guardare molti video di interviste e esibizioni di cantanti sognando, un giorno, di fare la loro vita. All’età di 8 anni decisi di chiedere a mia mamma di iscrivermi a lezioni private di canto perché dentro di me sapevo che quella sarebbe stata la mia strada. Inizialmente ho cominciato con un’insegnante privata all’interno di una scuola dove sto continuando a studiare ancora oggi che ho 17 anni e ora ho capito, dopo 9 anni dedicati allo studio del canto, che voglio portare avanti questa passione che è davvero diventata una parte di me.

 

2.Al momento prendi ancora lezioni? Realizzi solo cover o scrivi anche canzoni?

Sì, prendo ancora lezioni all’interno di una scuola. La mia insegnante si chiama Cristina, ho iniziato con lei cinque anni fa e abbiamo instaurato un bellissimo rapporto, in cui possiamo parlare anche delle mie preoccupazioni riguardanti il canto o concorsi o concerti da organizzare. Con lei realizzo molte cover, infatti stiamo organizzando un concerto dedicato a canzoni indie, anche se io canto cover pop, sono prevalentemente improntata a quel genere. Ho provato anche il rock che poi ho abbandonato, perchè non era il mio genere preferito. da poco ho iniziato anche a scrivere qualcosa di mio, perché mi è sempre piaciuto scrivere. Inizialmente lo facevo inconsciamente, cioè non trasferivo la mia scrittura in canzoni, però adesso ho iniziato a scrivere seriamente canzoni mie. Sento che questo è un modo anche per esprimermi, esprimere le emozioni che provo sia a me stessa che agli altri. 

3.Sappiamo da un’intervista a TV Parma che hai partecipato al concorso musicale ‘Tour Music Fest’. Complimenti! Raccontaci un po’ dell’esperienza. 

Sì, ho partecipato al concorso Tour Music Fest. Ho fatto il primo provino a Bologna ad aprile e a novembre mi è stata comunicata la notizia che ero stata presa alla semifinale che si sarebbe tenuta a San Marino. Non mi sarei mai aspettata di raggiungere questo risultato, specialmente perché l’idea di partecipare a questo provino era nata soprattutto per divertimento, per questo ero contentissima.

Sono andata a San Marino il 28 novembre dove tutti noi artisti ci siamo ritrovati per partecipare a delle lezioni e concorsi. Le giornate sono state molto divertenti. Al mattino partecipavamo a delle master class che erano delle lezioni di musica dove alcuni professori insegnavano come porsi davanti al pubblico, come avere una buona intonazione e come gestire le emozioni. Al pomeriggio invece si svolgevano i concorsi per le diverse categorie che comprendevano quasi tutte le fasce d’età, dai 5 anni fino ad arrivare addirittura ai 70 anni. Io ero nella categoria dei senior di cui facevano parte ragazzi dai 17 fino ai 30 anni.

La canzone che ho cantato alla semifinale è stata “Luce” di Marco Mengoni. Ho scelto questa canzone perché mi trasmetteva tantissimo e  volevo che le stesse emozioni che provavo io nell’ascoltarla venissero trasmesse anche al pubblico perché credo che questo sia il vero scopo del cantare .

Nonostante questi tre giorni a San Marino siano stati davvero emozionanti non sono mancati anche dei momenti di preoccupazione, purtroppo infatti,mentre mi trovavo lì, ho avuto la faringite e quindi anche alcuni problemi legati alla voce. Ho dovuto prendere cortisone e altre medicine per riuscire a stare meglio in tempo per esibirmi. Arrivato il terzo giorno in cui ci sarebbe stata la mia esibizione, alla fine ce l’ho fatta, però non nascondo che avevo un pochino di ansia perché quando mi manca la voce è come se mancasse una parte di me e  se non riesco a cantare mi sento decisamente più frenata. Terminata la mia esibizione sono stata premiata e questo mi ha resa davvero felice e sono stata anche intervistata.

Nel complesso è stata un’esperienza davvero entusiasmante e un’ulteriore conferma di voler portare avanti questo percorso, ma anche molto formativa . La cosa che mi ha fatto più piacere è che ho potuto conoscere tantissime persone con cui continuo a rimanere in contatto anche adesso.

4.Ti saresti mai aspettata questi risultati? Come ti sei sentita quando hai saputo di aver passato la selezione?

No, non mi sarei mai aspettata di essere stata presa, perché – come detto precedentemente – l’avevo fatto più per divertimento. Mi piace molto fare concorsi, anche far conoscere la mia musica. Ovviamente, quando mi è arrivata la notizia, ero entusiasta. Infatti tra mille persone hanno superato la selezione in cinquanta, quindi sono passata su tante persone. Mi sono sentita, sì, appagata di tutto il percorso che avevo fatto fino a quel giorno e di tutti gli sforzi che avevo fatto. 

5.Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

I miei prossimi obiettivi sono sicuramente far conoscere la mia musica e per questo mi sto già muovendo per partecipare anche ad alcuni programmi televisivi. Il mio sogno più grande sarebbe quello di riuscire, un giorno, ad arrivare a Sanremo perché guardo questo programma fin da quando sono piccola. So che è una tappa molto importante, che c’è ancora tantissima strada da fare e che ci si arriva con molto sforzo e dedizione ma rimane comunque un mio obiettivo. Mi piacerebbe studiare anche canzoni anni ‘70-’80, cosa che in realtà sto già iniziando a fare,  perché credo che conoscere la musica del passato sia una cosa molto formativa. Non escludo, in futuro, di organizzare anche qualche serata dedicata a queste canzoni per fare onore al passato ma magari anche ad altri generi come indie, rock e pop.

6.Il mondo della musica ti spaventa?

Sicuramente il mondo della musica mi spaventa, perché so che è un mondo difficile in molti ambiti, anche le persone che ne fanno parte hanno modi di vivere differenti rispetto ad una persona che non vi appartiene. Però è sempre stata una mia ambizione arrivarci, perché vorrei che il canto diventasse la mia strada e mi piacerebbe scoprirlo anche per una mia crescita personale, per avere degli insegnamenti che mi porterò per tutta la vita. Dunque sì, mi piacerebbe far fronte a questa mia paura.

7.Qual è il tuo rapporto con il pubblico?

Quando ero bambina ero molto timida e facevo fatica ad aprirmi con le persone, ero – insomma – un po’ chiusa. Infatti quella di mantenere la concentrazione davanti al pubblico è stata un’abilità che ho imparato, in realtà, con il tempo. Ha costituito una mia crescita personale, perché non è qualcosa nato da solo ma mi è stato insegnato. Ci ho messo tempo per maturare questa capacità, però adesso, quando sono sul palco, mi sento sicura di me stessa e riesco a mantenere la concentrazione. La cosa che mi preme di più è trasmettere ciò che provo in quel momento, diversi sentimenti ed emozioni, attraverso la musica. Quindi io spero vivamente che il pubblico, quando mi ascolta, provi qualcosa e che io trasmetta qualcosa a loro. Inoltre – una piccola curiosità – anche mia mamma ha iniziato a prendere lezioni di canto due anni fa, perché aveva capito che, cantando, si sarebbe sfogata. Anche per me il canto è un modo per -sicuramente- trasmettere, ma anche per sfogarmi, liberarmi di qualche pensiero. Quindi anche lei ha provato e si è appassionata al canto e ancora oggi lo porta avanti, nonostante lei abbia quasi cinquant’anni, però ha deciso di iniziare da zero. Infatti la ammiro molto per questo, perché non tutti sono in grado di mettersi in gioco o sono propensi a farlo. 

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